Quella notte ho sentito la sua voce. Al telefono. Dal Kosovo. Era il 28 marzo 1999. Quella notte un'altra voce si è ribellata dentro di me, nella mia anima. Voleva che tutto il mondo udisse quelle parole. Parole di rabbia, sconforto, disperazione. Zyrafet è stata trascinata fuori dalla sua casa con la forza. Zyrafet è sola, al freddo, senza null'altro che il calore della mia voce |
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La mia performance trae origine da questa conversazione…
Il video è muto. Il silenzio è mortale. Il silenzio chiede rispetto e attenzione. Il personaggio (interpretato da me
stessa) è dentro la propria casa ( il segno grafico sullo sfondo rappresenta il tetto di una abitazione). |
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Due mani
violente governano il protagonista, che coraggiosamente non abbandona la sua casa. Sarà possibile resistere?
Improvvisamente il personaggio si trasforma in un paesaggio deserto. E' la terra dei kosovari senza kosovari. I
movimenti espressivi della testa creano angoscia e attesa. E il domani come sarà?
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