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Noah Stolz |
English Text written by Noah Stolz
from the solo show press release of
Vénera Kastrati - Mirupafshim, Shadows of Voices
at Federico Bianchi Contemporary Art Gorgonzola - Milano
curated by Noah Stolz
18 May 2007
Mirupafshim is a word coming from afar, passing trough the mysterious eastern land and then getting lost in the silence of our imagination, a domestic and stranger silence.
Mirupafshim recalls a childish magic formula, the pass key for a secret world inside a wardrobe, a closet or a utility room, spaces full of hidden fears, a dark parallel universe, the world of shadows.
Here Vénera Kastrati's new imaginary is generated, in a land populated by fantasy rare characters. In the middle of spectator and artist's private lives, these parallel world in which we are all invited, is just a game of which the spectator doesn't know any rules. It's a game re-emerging from the past, and the artist's aim is to re-catch feelings, hidden stories and whisper them into the spectators' ears.
Vénera Kastrati retrieved the tape recording of the farewell ritual of a kosovarian aunt of her that met his relatives during a military respite. The installation is so organised around this personal event and its re-enactment.
Actually, mirupafshim in Albanian means "goodbye".
Italiano Testo scritto da Noah Stolz
dal comunicato stampa della mostra personale di
Vénera Kastrati - Mirupafshim, Ombre di Voci
Alla Federico Bianchi Contemporary Art Gorgonzola - Milano
curata da Noah Stolz
18 maggio 2007
Mirupafshim č una parola che ci giunge da lontano, attraversando ad alta quota le misteriose terre dell'est per poi perdersi nel silenzio del nostro immaginario, un silenzio domestico e allo stesso tempo straniero.
Fa anche pensare alla formula magica inventata da un bambino: Mirupafshim č la chiave di un mondo segreto, solitamente incarnato nella casa, celato nell'ombra e nel silenzio di porte chiuse, negli interni degli armadi, di un guardaroba o dei ripostigli, dove si nasconde il mistero e la paura di un mondo parallelo ed oscuro, il mondo delle ombre.
Č qui che nasce l'immaginario di Vénera Kastrati, in una terra popolata di personaggi della fantasia, dall'identitŕ rarefatta. A metŕ tra la vita privata dell'artista e quella dello spettatore, questo mondo parallelo, cui siamo invitati a prendere parte, altro non č se non un gioco di cui il pubblico non conosce le regole. Questo gioco fa parte di un tempo passato che riemerge, l'artista cerca di recuperare i sentimenti, le storie segrete, sussurrandole nell'orecchio dello spettatore.
Vénera Kastrati ha ripescato la registrazione del rituale d'addio di una zia kosovara, che in un momento di tregua diplomatica, aveva potuto render visita ai parenti in Albania. L'installazione si organizza quindi attorno al recupero di questa storia personale e al suo reenactment. Mirupafshim in albanese significa "arrivederci".