Sensation Seekers is a multi-projection where Vénera Kastrati explores one of the most disconcerting aspects of human psychology – the accomplishment of a goal and the need of going through difficult conditions in order to achieve it. The work’s principal source of inspiration is a controversial event that took place in January 2009 when an Aconcagua’s expedition experienced serious losses due to a sudden storm. The episode would have been considered as an accident if it wasn’t for a video showing the last minutes of life of the guide, Federico Campanini, surrounded by the indifference of his rescuers. The images are associated with others of a little girl’s adventurous oscillations on a swings and of a group of asceticism-based practice Dervish whirling dancers – all gathered together under the common denominator of vertigo. Sensation Seekers is a representational journey of the states of mind and factors that contributed to the tragedy – the ambiguity between drama and play, ambition, the necessity of escaping reality, and the sensation of feeling more involved by documenting rather than acting.
Sensation Seekers è una multi-proiezione in cui Vénera Kastrati esplora uno degli aspetti più inquietanti della psicologia umana – il conseguimento di un obiettivo e la necessità di proiettarsi in condizioni difficili per farlo. La principale fonte d’ispirazione è un fatto di cronaca avvenuto nel gennaio 2009 sulle vette dell’Aconcagua, quando una spedizione subì gravi perdite in fase di ascesa in seguito ad una bufera. L’episodio avrebbe potuto essere catalogato come un normale incidente se non fosse stato per la successiva comparsa di un video in cui venivano ripresi gli ultimi minuti di vita della guida, Federico Campanini, nell’ indifferenza dei suoi compagni. Associato alle acrobazie di una bambina su un’altalena e ad un frammento di danza Dervisci, pratica fondata sull’ascetismo, Sensation Seekers è un viaggio sul filo conduttore della vertigine per rappresentare gli stati d’animo e i fattori che hanno composto la tragedia – l’ambiguità tra gioco e dramma, l’ambizione, l’evasione dalla realtà e il bisogno di sentirsi protagonisti attraverso un processo di documentazione piuttosto che di partecipazione.
Michele Robecchi
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